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La crisi idrica lungo la costa vastese non accenna a rientrare. A Vasto Marina, San Salvo Marina e nell’area industriale di Piana Sant’Angelo l’acqua continua ad arrivare con grande lentezza, quando non manca del tutto. Solo a metà giornata di ieri si è registrato un lieve miglioramento, ma il flusso resta minimo e del tutto insufficiente per famiglie, attività commerciali e strutture sanitarie.

Le piogge sparse delle ultime ore hanno consentito al Consorzio di bonifica di riattivare le condotte, portando un modesto sollievo. Tuttavia la situazione resta critica. Come ha spiegato Nicolino Torricella, presidente del Consorzio di bonifica sud, «le precipitazioni devono essere abbondanti e costanti: prima l’acqua viene trattenuta dal terreno e solo dopo alimenta il fiume Trigno. Al momento non è sufficiente a rifornire la diga di Chiauci», che si è svuotata in autunno, replicando quanto accaduto lo scorso anno.

Nel frattempo procedono i lavori di riparazione dell’adduttore del Trigno, intervento fondamentale per ripristinare il normale approvvigionamento idrico. Sasi e Arap stanno operando senza sosta per attenuare i disagi, ma le continue rotture delle reti – ormai paragonate a colabrodi – aggravano lo scenario. Proprio ieri Sasi ha comunicato al Comune di Cupello una nuova sospensione dell’erogazione dovuta a un guasto urgente sulla linea principale.

Negli ultimi anni sono state avviate varie operazioni di ricerca delle perdite con strumenti tecnologici e sono tuttora in corso lavori di consolidamento e sostituzione delle condotte in più zone del territorio. Nonostante ciò, i problemi non diminuiscono e i sindaci chiedono fondi immediati per un piano risolutivo.

La diga di Chiauci, per lungo tempo considerata la soluzione definitiva, si trova di nuovo in difficoltà: la sua capacità di garantire l’approvvigionamento appare sempre più vulnerabile ai cambiamenti climatici e alla scarsità di precipitazioni. Già lo scorso anno Torricella aveva lanciato un appello per rafforzarne la resilienza. Oggi quell’avvertimento suona più urgente che mai.

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