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CHIETI. La sera cala gelida su Chieti, il 12 dicembre 2024. Le luci dei lampioni tremano sull’asfalto umido, e nel silenzio ovattato dell’inverno si leva un suono che taglia l’aria: un pianto di bambina. È una voce piccola, disperata, che arriva da una strada secondaria.
Una passante si ferma, incredula. Lì, accovacciata sul marciapiede, c’è una bimba di appena quattro anni. È infreddolita, spaesata, sola. Nessun adulto nei dintorni. Scatta la chiamata alle forze dell’ordine, poi la corsa in ospedale per verificare le sue condizioni.
Dietro quella scena, la procura di Chieti ha ricostruito una vicenda grave: secondo gli inquirenti, la madre — una donna di 27 anni — avrebbe lasciato la figlia sulla pubblica via, ignorando il suo pianto e il gelo della sera. Un gesto definito “inqualificabile” dagli investigatori, ora al centro di un procedimento penale.
La donna è indagata per abbandono di minore, un reato che il codice penale punisce con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Le indagini preliminari si sono concluse, e la procura si prepara a formulare le proprie determinazioni.
Intanto, quella notte rimane impressa nella memoria di chi ha udito quel pianto, il grido di una bambina che ha chiamato aiuto e, fortunatamente, è stata ascoltata.