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CHIETI – Un flash mob di solidarietà ha animato questa mattina l’ingresso degli uffici della Asl di Chieti. I medici di famiglia hanno scelto un gesto simbolico e forte: consegnare i loro camici alla direzione strategica per denunciare, spiegano, una situazione ormai insostenibile. «Difendiamo il diritto alle cure e la dignità della professione. Siamo diventati il salvadanaio dell’Azienda sanitaria», hanno dichiarato i rappresentanti della categoria.

Al centro della protesta, l’ennesima convocazione da parte della Asl rivolta a oltre la metà dei medici della provincia per rispondere di presunti errori prescrittivi risalenti al 2023. Una decisione giudicata inaccettabile dalla Fimmg, che ricorda come, dopo un accordo raggiunto due anni fa, i dati abbiano mostrato un netto miglioramento grazie alla collaborazione tra medicina generale e servizio farmaceutico territoriale.

Il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri, si è detto sorpreso dall’iniziativa, parlando di «un’aggressione a freddo» e ribadendo che l’applicazione delle norme non è una scelta, bensì un dovere. «Richiamare i professionisti ai criteri di appropriatezza nelle prescrizioni – ha sottolineato – non dovrebbe essere vissuto come un affronto».

Parole di sostegno ai medici sono arrivate dal capogruppo Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, che ha espresso «solidarietà e vicinanza» sottolineando come i tagli alla sanità colpiscano non solo le prestazioni e i farmaci, ma anche il personale in prima linea. Paolucci ha inoltre lanciato l’allarme: «Con il Programma Operativo di Marsilio si rischia un ulteriore taglio di otto milioni di euro ai medici di medicina generale».
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