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Un ex agente della polizia penitenziaria in servizio nella casa circondariale di Madonna del Freddo è stato definitivamente licenziato in seguito alle accuse di aver ceduto cocaina all’interno del carcere. La conferma della legittimità dei provvedimenti disciplinari arriva dal Consiglio di Stato, che, con una sentenza depositata dopo l’udienza del 6 novembre, ha respinto l’appello presentato dall’uomo, originario di un comune del teatino.

L’ex assistente – già trasferito negli anni tra Piacenza, Chieti e Pescara – era stato coinvolto in un’indagine che ipotizzava la detenzione e la cessione di cocaina all’interno dell’istituto penitenziario fino al dicembre 2017. Il procedimento penale si fondava soprattutto su messaggi e intercettazioni telefoniche, inizialmente raccolti nell’ambito di un’altra inchiesta a Piacenza relativa all’uso illecito di una carta di credito sottratta a un collega. Pur in assenza di sequestri o di indicazioni su quantità e destinatari, il quadro indiziario era stato ritenuto sufficiente dalla procura per formulare l’accusa di spaccio in carcere.

Parallelamente, l’amministrazione penitenziaria aveva avviato il procedimento disciplinare: prima la sospensione cautelare, poi la destituzione, decisa quando l’agente – terminata la sospensione – non aveva ripreso servizio sostenendo di essere ancora in attesa dell’esito delle sue istanze. Una spiegazione ritenuta infondata dal Consiglio di Stato, secondo cui la pendenza di procedure non lo esonerava dall’obbligo di attenersi agli ordini e alle comunicazioni inerenti al proprio impiego.

Sul piano disciplinare, il Consiglio centrale della polizia penitenziaria aveva evidenziato numerose e gravi sanzioni a suo carico, oltre a vari giudizi di “insufficiente” nel periodo 2017-2020. Il Tar di Parma, nel 2022, aveva già confermato la proporzionalità del licenziamento. Palazzo Spada ha ora ribadito integralmente quella valutazione, escludendo vizi nell’azione amministrativa. L’appello dell’ex agente è stato dunque respinto e le spese legali, pari a 3 mila euro, poste a suo carico.

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