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Attorno a mezzogiorno di oggi è previsto l’arrivo nel porto di Ortona della Solidaire, l’imbarcazione umanitaria battente bandiera tedesca già nota come Open Arms. La nave approda con 84 migranti soccorsi in mare, tra cui 30 minori non accompagnati e tre donne.

La scelta di Ortona come porto sicuro non è casuale: da oltre due anni, in base alle disposizioni del decreto Piantedosi del gennaio 2023, lo scalo abruzzese è diventato un punto stabile per le operazioni di accoglienza nel medio Adriatico.

I migranti provengono in gran parte dall’Africa subsahariana – tra cui Guinea, Sudan, Camerun, Costa d’Avorio, Mali, Niger, Burkina Faso, Gambia e Senegal – e, secondo i primi rapporti sanitari, le loro condizioni appaiono complessivamente buone, nonostante diversi casi di affaticamento, disidratazione e malesseri dovuti alla lunga permanenza in mare, protrattasi fino a 72 ore. Alcuni hanno necessitato di terapie endovenose, ma non sono state rilevate situazioni di emergenza infettiva.

La Solidaire, proprietà del filantropo italo-argentino Enrique Piñeyro, è la più grande nave ong attualmente operativa nel Mediterraneo e può contare su moderne attrezzature di bordo per la gestione dei soccorsi.

L’accoglienza sarà gestita dalla macchina organizzativa coordinata dalla prefettura di Chieti, con la presenza di forze dell’ordine, polizia di frontiera, Croce Rossa, personale sanitario dell’Usmaf e Asl, oltre ai volontari della Protezione civile. Dopo l’identificazione, i migranti verranno accompagnati nell’area di contrada Tamarete per assistenza e ristoro, prima del trasferimento nei centri di accoglienza.

Con lo sbarco odierno, il porto di Ortona raggiunge quota 1.282 persone approdate in poco più di due anni e mezzo, segnando il 17° arrivo dall’entrata in vigore del decreto Piantedosi.

(Foto di repertorio) 

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