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CHIETI – Un semplice filo metallico, piegato e modellato come un gancio sottile, sarebbe stato l’arma segreta per trasformare una moneta in una sorta di chiave universale. Secondo la procura di Chieti, questo stratagemma – noto con i soprannomi di «ferruccio» o «pesciolino» – avrebbe consentito a un gruppo di specialisti di manomettere e svuotare le slot machine installate in diversi bar tra il capoluogo teatino e la provincia.
I locali colpiti si trovano a Chieti Scalo, Fara Filiorum Petri e Francavilla al Mare. A incastrare gli autori dei colpi sarebbero stati i filmati delle telecamere di sorveglianza e la testimonianza della titolare di una delle attività prese di mira. L’imputato, ora a processo, nega con forza ogni accusa.
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